“Quando si è bambini, ciascuno di noi immagina che da grande si cimenterà nei lavori più disparati: il pompiere, l’astronauta, il carabiniere… io no! Io ero già consapevole che l’unica cosa che avrei voluto fare nella vita era il Farmacista! “
Riconduco sempre questa mia decisione ad un periodo in particolare: erano gli anni ’80 ed io avevo sei o sette anni. La galenica all’epoca era ancora profondamente incorporata nella professione ed onnipresente in Farmacia. Rimanevo ore ed ore a fissare mio padre, completamente catturato dall’immagine di lui che compiva ampi gesti con le spatole o si destreggiava tra le erbe medicinali. Mi sono rimasti impressi gli odori forti e caratteristici delle preparazioni che vedevo allestire e che per me erano ormai diventati inconfondibili: ittiolo, creolina, catrame… Di fronte a tutto questo ero davvero felice! Sentivo che sarei potuto diventare un po’ come il mago buono dei miei cartoni animati preferiti: quello che prepara pozioni per aiutare le persone.